Coding e robotica educativa: perché e come cominciare già a scuola

di Giulia Lippolis

 

Perché e come cominciare già a scuola

Se siete insegnanti o comunque fate parte del mondo della scuola, se avete dei figli o se avete letto informazioni sulla didattica innovativa e digitale, di sicuro siete inciampati almeno una volta sulla parola “Coding”. Ma cos’è, il coding?

  Coding è un termine inglese che indica la programmazione in ambito informatico. È lo strumento tramite il quale nella scuola si favorisce il pensiero computazionale, quel processo logico che permette di scomporre un problema in parti più piccole, trovare una soluzione e svilupparla.

Introdurre il coding a scuola offre ai ragazzi la possibilità di lavorare su progetti, incoraggiare la condivisione e la collaborazione e allo stesso tempo imparare dai propri errori.

 

Attività unplugged

Per fare programmazione in classe, non necessariamente servono computer e software. Secondo Alessandro Bogliolo, professore dell’Università di Urbino che ha il merito di aver favorito la crescita esponenziale di progetti di coding nelle scuole:

Non ci sono scuse legate alla dotazione e alla connettività. Ci sono mille modi di fare coding, con e senza computer.

I modi di cui parla Bogliolo sono le attività unplugged, cioè quelle attività che utilizzano strumenti non digitali per introdurre i concetti della programmazione. Si va dall’utilizzo di scacchiere a misura di bambino fino ad arrivare a veri e propri giochi da tavolo.

Programma il futuro, il progetto dei MIUR avviato per fornire alle scuole strumenti semplici per formare gli studenti, dedica un’intera sezione al coding unplugged.

La risorsa più semplice e immediata per cominciare questo tipo di attività è sicuramente il libro Computer Science unplugged.

 

Programmi e app

 

Uno dei primi strumenti digitali con i quali è possibile introdurre i bambini ai concetti della programmazione è la piattaforma Code.org, che raccoglie corsi di diversa durata e destinati a diverse fasce d’età. Il sito permette agli insegnanti di creare classi virtuali, di fornire ai propri studenti un accesso individuale e di seguirne i progressi all’interno di ciascun corso.

Scratch, invece, è un ambiente di apprendimento basato sulla programmazione visuale a blocchi in cui i bambini possono creare e sviluppare progetti propri come storie, animazioni, quiz o semplici giochi, e condividerli con una community costituita da altri studenti e insegnanti. Ogni progetto può essere così remixato, cioè modificato e ampliato da altri.

Scratch è difficilmente utilizzabile su tablet. Per iPad è possibile usare Pyonkee, un ambiente pressoché identico che permette di importare i progetti da Scratch, oltre che crearne di nuovi.

Per i bambini più piccoli è invece disponibile Scratch Jr, un’applicazione per tablet che permette l’utilizzo di un linguaggio di programmazione basato su di immagini.

 

Robotica

Non si può parlare di coding senza fare almeno un accenno alla robotica e agli hardware programmabili che negli ultimi anni si sono moltiplicati. Oggi ce ne sono molti e progettati per i diversi gradi di scuola.

 

Si va dai classici e più semplici, come il kit Makey Makey, e il robot Bee Bot, quest’ultimo programmabile senza l’utilizzo di un computer, fino a quelli più complessi come Arduino e Lego Mindstorm.

Insomma, ce n’è per tutti i gusti o meglio… per tutti i tipi di creatività.