Vi abbiamo chiesto di raccontarci un’esperienza di vita o di lavoro particolarmente significativa, che potesse ispirare le donne della Community: sono arrivate tantissime mail e oggi siamo felici di pubblicare la seconda delle vostre WWWStories.
Laura Luce fa parte della nostra Community e ci ha scritto per condividere una storia personale. Laura si occupa di comunicazione e si definisce “Femminista, beauty e fitness addicted“. Prima di raccontarvi la sua storia, le abbiamo fatto una mini intervista per presentarvela!
Ciao Laura, raccontaci di te e della tua esperienza: come sei entrata a fare parte della Community di Work Wide Women?
Per motivi professionali cercavo corsi online che potessero fornirmi strumenti per aumentare le mie competenze da social media manager e occupandomi anche di storytelling mi sono imbattuta nel sito di Francesca Sanzo. Una vera ispirazione.
Di che cosa ti occupi nella vita e quali sono gli strumenti che utilizzi per formarti e restare aggiornata nel tuo lavoro e negli argomenti che ti interessano?
Attualmente sono freelance journalist e social media manager ma durante gli anni universitari ho conseguito il master Dilpo, su diritti, lavoro e pari opportunità e oggi, oltre ai corsi sulla narrazione e storytelling, frequento anche l’Accademia della Felicità, una scuola di formazione per diventare coach. Nei miei studi approfondisco sempre le tematiche femminili per la mia sensibilità nei confronti di questi argomenti. Credo che le donne abbiano un ruolo fondamentale all’interno della società.
Che cosa significa per te fare parte di una Community di donne?
C’è sempre bisogno di strumenti che possano aiutare a coniugare il sentire femminile con la carriera professionale, sviluppando autostima e consapevolezza di sé, aiutando le donne a sviluppare un proprio percorso di crescita individuale anche attraverso la creazione di un network come Work Wide Women, in cui scambiarsi idee ed esperienze. Il gruppo fa la forza ed essere donne consapevoli di se aiuta restituisce un valore aggiunto all’interno della comunità.
Qual è il messaggio che vuoi trasmettere alle donne che leggeranno la tua storia?
La speranza di una società che sia veramente a misura di donna, flessibile, aperta, egualitaria e più rosa. Spero che la mia storia possa aiutare a ritrovare motivazione perché dopo la tempesta è vero che torna il sereno e bisogna imparare la pazienza e la resilienza per affrontare in un’altra luce le difficoltà della vita. Desidero condividere l’aspirazione dell’autonomia e dell’indipendenza. Solo ripartendo da se stessi si può trovare la propria strada.
Dopo la tempesta torna il sereno
di Laura Luce
Queste righe arrivano tardive rispetto a scoppiettanti e spumeggianti auguri di buon anno che mi è capitato di leggere. A differenza mia c’era già chi aveva fatto buoni propositi e che aspettava il 2018 con il colpo in canna per sparare belle parole.
Scrivo ora perché solo di recente sono riuscita a lasciare da qualche parte il bilancio fatto del 2017.
Questo è dato dal fatto che sono riflessiva e questa caratteristica da alcuni è stata messa senza tanti complimenti nella lista dei difetti. A quanto pare sempre gli stessi hanno riscontrato in me anche una certa dose di rigidità. Miscela esplosiva che allontana chi si ferma a una prima impressione o per chi si accontenta di riflessioni superficiali. Va bene così.
Io umilmente lavoro sui miei difetti, ma la propria natura è difficile da contrastare.
La cosa sicuramente piacevole scaturita dai cambiamenti sparsi qua e là nell’anno precedente è che comincio ad apprezzare la bellezza dell’essere in evoluzione. Sono single da qualche mese. É stata una novità. Una cosa del tutto inaspettata, fuori programma. Una di quelle cose che capitano perché un giorno capisci il significato della citazione: “L’amore non è guardarsi l’un l’altro, ma guardare nella stessa direzione”. Non che l’illuminazione che mi ha attraversata non mi abbia ferita e disillusa, e devo anche scrivere molto, ma questo mi ha portata a scoprirmi giorno dopo giorno. A ripensarmi autonoma e indipendente e a riaprire quel cassetto in cui avevo riposto dei sogni un po’ per pigrizia, un po’ per routine. Vai a capire bene!
Poi faccio la conta dei pregi e dei difetti. Li chiamo tutti all’appello, uno per uno, con il proprio nome, per amore dell’onestà, soprattutto nei propri confronti. Risultano sempre essere più numerosi i secondi rispetto ai primi.
Eccesso di intransigenza, esigenza, insicurezza. Beati quelli che appaiono sfrontati. Certe volte li guardo con infinita stima.
Il mio obiettivo per il 2018 è continuare ad apprezzarmi. Merito la mia stessa stima perché penso di avere avuto coraggio a ricominciare da capo, a cambiare amicizie scoprendo che ci possono essere persone con cui una reale affinità esiste. Ho avuto coraggio per affrontare i cambiamenti che lo stravolgimento di abitudini può comportare. Questi 4 kg di vita da single, per esempio. Depositati non si sa ancora bene dove, ma che ci sono tutti! A breve poi cambierò casa e paese.
Ho coraggio e ho imparato ad averne.
Ho cercato anche di far affidamento sulle mie forze per ottenere qualcosa. Tutto ciò è stato scambiato sempre dagli stessi per incoscienza o inconcludenza. Non mi interessa. Non devo essere per forza compresa da tutti e chi è pavido capisco che possa fraintendere certi miei atteggiamenti. Sto maturando la convinzione che se le certezze sono rassicuranti, i cambiamenti sono stimolanti. Aprono porte, fanno entrare aria e fanno scoprire nuovi orizzonti. Certo può essere destabilizzante, soprattutto all’inizio. Non si nega. Ma il cambiamento che in greco antico ha la parola di catastrofe a me personalmente ha portato il capovolgimento di situazione che mi auguravo. Sto pensando a me stessa e al momento non mi importa dove questa strada porterà. Già il viaggio è una bella avventura. Non temo il cammino perché sono sicura che le cose che contano ci saranno: la mia famiglia, l’amicizia di una vita e quelle recenti che avranno il piacere di restare. Chiudo una porta sul 2017 e saluto con slancio il 2018 e mi auguro buon anno. Ho deciso che voglio essere me stessa. Desidero coltivare i miei interessi e curare le mie ambizioni.
Ogni momento e ogni età possono essere favorevoli per un cambiamento.
Si può anche restare se stessi. Non è un problema se ciò procura felicità. Oltre ad essermi augurata buon anno auguro a chi legge che possa vivere tutto al meglio delle proprie possibilità e capacità. Che possa vivere emozioni nuove. Spero che possa incontrare persone con punti di vista diversi dai propri perché l’inclusività/esclusività genera mostri. Spero che tutti possano essere orgogliosi della propria vita e se ci si rendesse conto che non è così, che si trovi la forza di ricominciare.