STEM: un gioco da ragazze

Iniziative e progetti per avvicinare le ragazze alle professioni scientifiche

di Giulia Lippolis

Quando ero piccola, nel momento di passaggio dalla Scuola Media alla Scuola Superiore, avrei voluto frequentare il Liceo Scientifico, ma intorno a me avevo solo persone che mi dicevano che era un percorso di studi difficile e che quel tipo di diploma da solo non sarebbe bastato per trovare un lavoro, che avrei avuto per forza bisogno di una laurea e, ciliegina sulla torta, che a 14 anni ancora non potevo sapere se ne avrei avuto voglia o se ne sarei stata capace. Di quel periodo ricordo questo: la voglia di fare una scelta e la paura di trovarmi in una situazione più grande di me e non abbastanza accettabile socialmente.

Con il passare del tempo l’influenza  all’interno della scuola e, più in generale, della società delle convinzioni e i pregiudizi che scoraggiano le ragazze dall’intraprendere percorsi scolastici scientifici e tecnici, non è cambiata poi molto:

secondo dati statistici del MIUR, all’inizio dell’anno scolastico 2015/2016, su 100 alunni iscritti al Liceo Scientifico-Scienze Applicate solo il 30% era costituito da ragazze; di 100 iscritti all’Istituto Professionale con indirizzo Tecnologico solo 16 erano studentesse.

Fuori dai confini nazionali la situazione non è poi così diversa dalla nostra.

Cracking the code

Il simposio Unesco dedicato al gender gap nei settori STEM, ha messo in evidenza come le ragazze sono solo il 35% degli studenti che, negli studi superiori, scelgono percorsi correlati alle Stem e in Europa solo 4 donne su 1000 intraprendono una carriera nel settore ICT. Quello che è cambiato, rispetto ai tempi della mia adolescenza, è sicuramente la consapevolezza di questo scenario e la volontà di capovolgerlo, come mostrano le diverse iniziative a sostegno di una maggiore partecipazione delle ragazze alle discipline scientifiche e tecniche.

Girls who Code

Il primo e immediato esempio è Girls who code, un’organizzazione no profit che si pone l’obiettivo di “ispirare, educare e dotare le giovani donne delle capacità informatiche per perseguire le opportunità del 21 ° secolo”. Girls who Code, nel corso dei suoi cinque anni di attività ha coinvolto negli USA più di 30.000 studentesse fornendo loro diversi percorsi formativi. Il Ted Talk di Reshma Saujani, Founder and CEO di Girls Who Code, rappresenta un punto di vista interessante su come gli stereotipi e i condizionamenti sociali influiscano sui percorsi e sulle scelte delle ragazze, ma soprattutto sottolinea come ogni economia in crescita che vuole definirsi innovativa, non può permettersi di lasciare indietro metà della popolazione in un campo che, come l’informatica, avrà impatto sempre maggiore nella nostra economia e società.

Ragazze digitali

In Italia un progetto simile è Ragazze Digitali organizzato dal Dipartimento di Ingegneria “Enzo Ferrari” dell’Università di Modena e Reggio Emilia in collaborazione con l’associazione European Women Management Development. Alle ragazze di terza e quarta Superiore viene fornita la possibilità di iscriversi a un Summer Camp della durata di 4 settimane, durante il quale possono imparare a ideare e realizzare un videogioco.

Altre iniziative in Italia

Robotica, videogames, Scratch, visual storytelling, graphic e web design sono alcuni dei temi affrontati anche durante il Summer Camp

che H-Farm organizza per i ragazzi e le ragazze dai 5 ai 18 anni.

Dal Dipartimento per le Pari Opportunità, in collaborazione con il Ministero dell’Istruzione arrivano invece due azioni per stimolare l’apprendimento delle materie STEM e diminuire il gap tra le studentesse e gli studenti: lo scorso anno scolastico sono stati stanziati più di due milioni di euro per il progetto “In estate si imparano le STEM”, iniziativa nata con l’obiettivo di favorire nelle ragazze una maggiore consapevolezza della propria attitudine e competenza verso le conoscenze tecniche e scientifiche. Questi fondi hanno finanziato i progetti di più di 200 Istituti che hanno ideato e realizzato campi estivi con percorsi di approfondimento delle discipline scientifiche, indirizzati agli studenti delle Scuole Primarie e Secondarie di Primo Grado.
Sempre nel 2016 il MIUR ha inaugurato per la prima volta il mese delle STEM per incoraggiare le ragazze ad intraprendere carriere scientifiche sensibilizzando lo studio delle discipline dell’area STEM.

Sono i primi passi, forse un po’ in ritardo, per contrastare il gender gap già tra i banchi di scuola e sicuramente è troppo presto per poter valutare l’impatto effettivo di queste azioni nella scelta delle ragazze e le reali ricadute sulla società e sull’economia.

Ma di certo sono i passi per vincere una sfida che non può più essere ignorata. Una sfida che vale la pena accettare.

Per saperne di più

Cracking the code https://goo.gl/qHGVCb

Girls who code https://girlswhocode.com

Ragazze Digitali: http://www.ragazzedigitali.it

European Women Management Development: https://www.ewmd.org/

H-farm: http://www.h-farm.com/it/education/labs-camps/digital-summer-camp