Perché la finanza non è un mondo per donne?

di Linda Serra

Nel lungo elenco di settori ad ampia maggioranza di presenza maschile, dobbiamo purtroppo aggiungere anche quello finanziario: il tabù da abbattere è forte e, come accade per il settore tecnologico, bisogna incentivare il cambiamento partendo dalla base, aiutando le ragazze ad intraprendere sempre più studi nel campo matematico, anche quando può sembrare “scomodo”, e aiutando le donne a non lasciarsi influenzare negativamente da condizionamenti sociali e mentali, valutando la possibilità di formarsi su argomenti ritenuti “tipicamente maschili”.

Un problema di work life balance?

Da un lato abbiamo senz’altro il mondo del lavoro che, in Italia, non sempre e quasi mai facilmente, permette di conciliare i ritmi di professione e famiglia ma che sappiamo essere limiti efficacemente superabili dalla corretta applicazione delle politiche di welfare (vedasi esempi nel resto d’Europa) ma credo che questo gap di genere nel settore finanziario sia da ricondurre maggiormente al bisogno di iniziare le ragazze alle carriere STEM, insegnando loro che non esistono lavori preclusi a uomini e donne in base al genere d’appartenenza e, anzi, per alcuni tipi di soft skills peculiari femminili, un settore come la finanza, il trading online, sono il giusto terreno in cui manifestare determinate caratteristiche.

Fonte: “La conoscenza finanziaria di base” (E. Brandimarti, F. Coda Moscarola, E. Fornero)

Secondo Paola Profeta, docente di Scienza delle Finanze all’Università Bocconi qui intervistata “Le donne hanno una maggior propensione al risparmio. E un diverso stile decisionale”: sono proprio queste differenze a rendere il gender balance così tanto necessario in ogni ambito, il poter allargare a differenti modi di pensare, di agire, di concepire e progettare una stessa idea. Nel campo finanziario, ad esempio, le donne vogliono capire e studiare prima di “lanciarsi” in una decisione, la capacità di programmazione e una prudenza di tipo sano e ponderato che, unitamente ad una corretta formazione, potrebbe aiutare a colmare il gender gap nel settore e dare a tantissime donne l’opportunità di intraprendere una carriera a cui finora non avevano mai nemmeno pensato.

Studi matematici e alfabetizzazione finanziaria

Un miglioramento della cosiddetta financial literacy (ovvero alfabetizzazione finanziaria) è un tema su cui si sta concentrando l’attenzione di aziende e istituzioni: le prime come strumento per aumentare il business, allargando di fatto il numero di professionisti a disposizione, le seconde per sviluppare programmi di formazione che incentivino le ragazze ad iscriversi a facoltà matematiche per intraprendere carriere nei settori a forte presenza maschile, così come sta iniziando ad avvenire nel campo tecnologico, anche in quello finanziario, e che permettano allʼItalia di attestarsi in una posizione più adeguata e attuale rispetto agli altri Paesi Europei.

 

 

Fonte: “La conoscenza finanziaria di base” (E. Brandimarti, F. Coda Moscarola, E. Fornero)

Insieme possiamo scardinare il paradigma che vuole pensare a ruoli femminili sempre condizionati da schemi mentali e consuetudini sociali: è un progetto ambizioso ma non impossibile!

Il nostro piccolo passo in tal senso è rappresentato dal lancio del primo corso a tema finanziario dedicato alle neofite di “Online Trading”: clicca qui per tutte le info!