She likes to work: intervista a Flavia Ferraguti

Un po’ di tempo fa mi è stato raccontato del progetto Artist_Work (creatività e nuove tecnologie tra diverse forme d’arte) e ho subito pensato che mi sarebbe piaciuto scrivere un articolo per il nostro blog, ma ancora non sapevo che avrei potuto fare ancora di più! Infatti, per mia grande fortuna, una delle artiste che hanno realizzato il progetto She likes to work, finalista della selezione, era una conoscenza diretta della nostra CEO Linda Serra: infatti, non molto tempo fa, Flavia Ferraguti è stata proprio una sua allieva  (non trovate anche voi bellissimo questo “circolo virtuoso”?)… quindi cosa ci poteva essere di più bello che ascoltare “dalla viva voce della protagonista” il racconto su questa esperienza?

She likes to work è un’opera grafica sulle pari opportunità sul posto di lavoro.

Il fumetto parla di una giovane donna che spera di iniziare una carriera appagante ma che si rende subito conto che le sue opportunità non sono le stesse dei suoi colleghi uomini, ma non voglio svelare ulteriormente la storia, che vi invito a leggere qui.

Queste sono le domande a cui Flavia Ferraguti ha risposto per la nostra Community: una bella storia a lieto fine e un incoraggiamento a seguire le nostre passioni, la ringraziamo per la disponibilità. Buona lettura!

Ragazze e lavoro: qual è la spinta creativa che ti ha portata a unire nell’arte questo binomio?

Ero alla ricerca di un progetto in cui mettermi alla prova come disegnatrice di fumetti: la possibilità di poter scrivere e disegnare una storia che parlasse di temi a me da sempre molto cari, quali le pari opportunità, è stato un compito difficile ma entusiasmante.

Ho cercato di raccontare la mia storia per come l’ho vissuta, nella speranza di dare una visione forse inedita del problema e aiutare a capire che esiste!

La riflessione sui temi dell’uguaglianza di genere è nata in seguito a un ciclo di conferenze sulla comunicazione di genere in cui ho ritrovato Laura, una mia ex collega che ora si occupa di design: abbiamo capito quanto poco si rifletta sugli stereotipi di genere anche tra donne, in quanto nella nostra vita quotidiana siamo tutti, uomini e donne, immersi in schemi discriminanti che fatichiamo a vedere. Partecipando poi al progetto Artists_Work, il cui obiettivo era quello di creare un fumetto su temi di rilevanza sociale, abbiamo deciso di concentrarci su come la disparità di genere agisce sul luogo di lavoro, perché è soprattutto in quel contesto che abbiamo vissuto le nostre avventure e abbiamo più cose da dire.

Come l’arte può aiutarci nel percorso di uguaglianza e giustizia sociale?

Per come vivo io la mia attività artistica, credo che il lavoro dell’artista rifletta inevitabilmente il suo mondo interiore e il suo vissuto. In questo modo ci si può connettere al mondo interiore dell’altro senza filtri sociali o l’imposizione di stereotipi, e trasmettere più efficacemente il proprio messaggio. Le immagini e le storie disegnate sono uno specchio dal quale è difficile distogliere lo sguardo.

La tua esperienza diretta nel mondo del lavoro come illustratrice e artista, le tue impressioni sui temi di uguaglianza di genere

Mi piacerebbe poter dare un parere più autorevole su questo settore professionale, ma a parte alcune belle conferme e soddisfazioni recenti non posso dire di lavorare ancora stabilmente come illustratrice: la mia formazione è avvenuta in anni in cui lavoravo a tempo pieno in una azienda e non è stato facile per me trovare il tempo, le energie e i contesti giusti in cui formarmi come disegnatrice. Negli ultimi anni sono approdata a Bologna dove esiste una scuola di disegnatori molto bravi, hanno fatto la differenza per me e mi sono sentita finalmente in grado di mettermi alla prova.

Ho rivoluzionato la mia vita professionale per poter fare questo percorso.

Da poco ho iniziato alcune collaborazioni come grafico mentre continuo i miei progetti personali artistici. La mia impressione è che sia molto difficile farsi apprezzare come professioniste, e soprattutto farsi pagare adeguatamente! In questo settore c’è a prima vista minore tensione intorno alle ragazze che vogliano farsi strada rispetto al settore industriale da cui provengo: in realtà è sempre presente in certi contesti la difesa di una maggiore autorevolezza artistica tradizionalmente maschile, sotto forma di arroganza intellettuale verso le capacità e le storie delle ragazze.

Per gli uomini si parla molto più facilmente di “talento”, per le donne si parla invece di “buon lavoro”.

Nella nostra Community ci sono molte ragazze che desiderano intraprendere una carriera nel tuo settore: qual è il messaggio che vuoi inviare?

Non accontentatevi finché non avrete trovato la vostra autentica voce. La ricerca della propria identità artistica è fondamentale per una donna: esistono pochissimi esempi da seguire e credo pochi contesti davvero nutrienti. Questi contesti vanno creati, con progetti personali o collettivi di autoproduzione, che sono in grande crescita negli ultimi anni. La storia delle donne come produttrici di arte è una storia tutta da scrivere!

Hai una storia da raccontarci? Un successo personale, professionale, un traguardo raggiunto? Raccontaci come è andata: ti intervisteremo e pubblicheremo la tua storia!

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