Il 1° marzo si celebra lo Zero Discrimination Day, nato per promuovere l’uguaglianza e combattere ogni forma di discriminazione.
Questa giornata è stata lanciata nel 2014 dall’UNAIDS, l’agenzia delle Nazioni Unite per la lotta contro l’AIDS, con l’obiettivo primario di combattere la discriminazione contro le persone che convivono con l’HIV/AIDS.
In seguito è diventato un giorno per sottolineare, più in generale, l’importanza di garantire il diritto di ogni persona a una vita piena e produttiva con dignità, indipendentemente dallo stato di salute, sesso biologico, identità di genere, orientamento sessuale ed affettivo, età, cultura, religione o qualsiasi altra condizione.
L’obiettivo è promuovere la consapevolezza e l’agire concretamente per eliminare le barriere alla parità e all’inclusione nella società, compresi i luoghi di lavoro, le scuole, i servizi sanitari, ecc. È un’occasione per persone e organizzazioni per unirsi contro le ingiustizie e le disparità, incoraggiando un cambiamento positivo verso una società più inclusiva e equa.
Discriminazioni in azienda
Nel mondo aziendale, questa data offre l’opportunità di riflettere sull’impatto della discriminazione sul posto di lavoro e sulle strategie per promuovere un ambiente più inclusivo.
La discriminazione sul lavoro possono essere dirette o indirette e possono assumere diverse forme, dai pregiudizi di genere alla disparità salariali, fino al creare ostacoli nei confronti di persone di diverse culture o orientamenti sessuali ed affettivi. Questi atteggiamenti non solo violano i diritti umani, ma portano anche a un clima lavorativo sfavorevole, caratterizzato da tensioni e mancanza di fiducia tra colleghe e colleghi.
Esistono diverse leggi nazionali e internazionali che tutelano le persone dalla discriminazione sul lavoro, tuttavia le aziende devono non solo conformarsi a queste normative, ma andare oltre, adottando politiche interne proattive.
Nonostante le normative, infatti, le discriminazioni in azienda registrano numeri molto alti: nel sondaggio Sustainability Insights di PageGroup, oltre la metà (51%) delle persone europee occupate ha dichiarato di aver subito discriminazioni sul posto di lavoro una o più volte nei 12 mesi precedenti all’indagine e 1 persona su 6 ritiene di essere discriminata “spesso” o “sempre”. L’età è una delle cause più comuni di discriminazione, seguite dal genere (23%), dall’estrazione sociale (22%) e dal background culturale (19%).
Addirittura, uno studio ha rivelato che la discriminazione sul lavoro inizia ancora prima di entrare in azienda, dal momento che le persone candidate con nomi che suonano “bianchi” hanno una probabilità del 2,1% in più di essere richiamate per un colloquio rispetto a quelle con nomi associati a persone di colore, a parità di qualifiche.
Le conseguenze della discriminazione in azienda
Un clima lavorativo discriminatorio può portare a una ridotta soddisfazione lavorativa, alti tassi di turnover e danni all’immagine aziendale, impattando non solo sulla sfera personale delle singole persone discriminate, ma anche sulle dinamiche e sul successo dell’intera azienda.
Prima di tutto, un ambiente di lavoro caratterizzato da discriminazione tende a limitare la diversità di pensiero e di esperienza, due elementi fondamentali per la generazione di nuove idee e soluzioni innovative. La discriminazione sul posto di lavoro, poi, può avere ripercussioni negative sulla salute mentale e fisica delle persone dipendenti, diminuendo la produttività e aumentando turnover e assenteismo. Ma non è tutto: secondo un rapporto del Society for Human Resource Management (SHRM), le aziende con alti livelli di discriminazione registrano un aumento dei costi legali e amministrativi dovuti a cause legali e a processi di reclutamento più frequenti, necessari per sostituire le persone che lasciano l’azienda. Questi costi aggiuntivi possono incidere pesantemente sul bilancio aziendale, riducendo la competitività e la redditività.
In occasione dello Zero Discrimination Day, è fondamentale che le aziende rinnovino il loro impegno verso un ambiente di lavoro privo di discriminazioni: ogni passo verso l’inclusione non solo migliora la vita delle singole persone, ma rafforza l’intera azienda.
Iscriviti alla nostra Newsletter per ricevere gli ultimi aggiornamenti su Diversity, Equity & Inclusion in Italia e nel mondo: eventi, aziende, progetti, formazione, approfondimenti e risorse gratuite per il mondo della DEI. |