La Diversity, Equity & Inclusion (DEI) non è solo un valore etico, ma anche una leva strategica per innovare ogni ambito del mondo del lavoro, compresa l’industria dei videogiochi.
Per questo, Work Wide Women è orgogliosa di annunciare la nuova collaborazione con UniLink, un’università che si dimostra all’avanguardia nel portare la DEI all’interno del suo corso di laurea in Tecnologie Innovative per la Comunicazione Digitale – Curriculum Videogiochi.
Grazie a questa partnership, Lorenzo Nasta nostro DEI Specialist e grande esperto di Videogame, terrà il corso “Valorizzazione della Diversity e politiche di inclusione nella game industry”, fornendo strumenti concreti per progettare giochi più inclusivi e accessibili.
Un’opportunità unica per portare la DEI nel cuore della formazione accademica, contribuendo alla crescita di una nuova generazione di Game Developer con una sensibilità inclusiva e un approccio consapevole alla progettazione di videogame.
“Questa partnership significa per noi il consolidamento della nostra leadership sul mercato e l’ampliamento del nostro raggio di azione. In un anno in cui la nostra realtà è protesa ad una significativa crescita, intessere relazioni con le Istituzioni su tutto il territorio italiano è di sicuro una priorità”.
Linda Serra, CEO di Work Wide Women
Perché la DEI nel gaming è essenziale?
L’industria videoludica è uno dei settori più in crescita al mondo, con un valore di circa 184 miliardi di dollari nel 2023. Le proiezioni indicano una crescita continua, con stime che prevedono un valore di oltre 240 miliardi di dollari entro il 2025.
Eppure, la rappresentazione all’interno dei giochi – e delle aziende che li sviluppano – è ancora distante dalla realtà sociale. Tuttavia, il tema sta guadagnando sempre più attenzione: dal gender gap nello sviluppo alla scarsità di personaggi realmente rappresentativi delle identità marginalizzate. Avere consapevolezza di questi aspetti significa non solo creare mondi virtuali più inclusivi, ma anche promuovere una cultura aziendale più equa e rispettosa.
Un corso universitario per un’industria più inclusiva
In questo scenario, l’Università degli studi Link dimostra grande lungimiranza nell’includere un insegnamento specifico sulla DEI all’interno di un percorso accademico altamente tecnico, che comprende discipline come game design, programmazione, design 2D e 3D.
Questa scelta anticipa il futuro dell’industria videoludica: la tecnologia e la creatività devono andare di pari passo con l’inclusività e l’accessibilità. I professionisti e le professioniste di domani dovranno essere in grado di sviluppare prodotti digitali più rappresentativi, accessibili e rispettosi delle diversità, perché il mercato lo richiede e perché la rappresentazione inclusiva genera appartenenza ed è un elemento chiave per l’innovazione nel settore.
Le aziende di gaming di successo lo sanno già: i videogiochi inclusivi hanno un impatto più ampio sul pubblico, creano community più solide e, soprattutto, contribuiscono a una narrazione più autentica e vicina alla realtà. Ma per arrivare a un cambiamento strutturale servono competenze e consapevolezza e il primo passo è proprio la formazione.
“Portare la Diversity, Equity & Inclusion nelle università è un passo fondamentale per la costruzione di una società più inclusiva. Significa fornire strumenti concreti a chi ancora non è nel mondo del lavoro, ma che presto ne farà parte, permettendo loro di progettare il futuro con una prospettiva più equa e accessibile. Da sempre, Work Wide Women si impegna a sviluppare strategie inclusive nelle aziende e ora estendiamo con entusiasmo questo impegno al contesto accademico”.
Lorenzo Nasta, DEI Specialist @ Work Wide Women
Il nostro contributo: esperienza, visione e strumenti pratici
Work Wide Women porta in questa collaborazione un’esperienza consolidata nella DEI applicata al gaming – e viceversa. Da sempre, coniughiamo gaming e formazione attraverso gamification e gli applied games.
Nel 2019, abbiamo lanciato Diversity @ Work, il primo videogame sulle tematiche DEI mai realizzato, che utilizza il gaming come strumento di formazione e sensibilizzazione. Inoltre, abbiamo redatto il White Paper “Let’s Play” che analizza in dettaglio il rapporto tra videogiochi, rappresentazione e inclusione, esplorando temi cruciali come la diversità di genere ed etnica nei videogame, la rappresentazione delle identità marginalizzate e l’accessibilità del prodotto videoludico e che è stato inserito come testo per la preparazione all’esame finale del modulo.
Questa collaborazione con UniLink rappresenta per noi un traguardo strategico: portare la DEI applicata al gaming nelle università significa intervenire alla radice del processo creativo e produttivo, formando professionistə capaci di costruire prodotti digitali migliori e più equi.
È anche un’opportunità per creare connessioni con il mondo accademico, sviluppare nuove sinergie e contribuire attivamente alla trasformazione dell’industria videoludica.