L’11 Febbraio è la Giornata internazionale delle donne e delle ragazze nella scienza, istituita dall’ONU nel 2015 per promuovere l’accesso femminile alle carriere scientifiche.
Un’occasione per riflettere su quanto sia cruciale promuovere l’accesso e la partecipazione delle donne nei settori della scienza, tecnologia, ingegneria e matematica. Nonostante i progressi degli ultimi decenni, infatti, le donne e le ragazze continuano a essere sottorappresentate in questi ambiti, frenate da stereotipi, pregiudizi di genere, barriere culturali e una mancanza di role model femminili e affrontando fenomeni come il divario salariale e la scarsa rappresentanza nelle posizioni di leadership.
“Immagina un mondo con più donne nella Scienza”: la campagna social 2025
Nel 2025, la Giornata internazionale delle donne e delle ragazze nella scienza compie dieci anni e lancia la campagna social “Immagina un mondo con più donne nella Scienza”: un invito a smantellare le barriere ancora esistenti e a costruire un futuro più equo.
Ma come sarebbe davvero questo mondo? Immaginiamolo insieme.
Più donne in posizione di leadership nelle discipline STEM
Oggi, secondo l’UNESCO, solo il 28% delle posizioni di leadership nelle STEM è occupato da donne e nei centri di ricerca europei questa percentuale scende sotto il 20% (EIGE). Se il divario di genere fosse colmato, avremo più donne a capo di progetti di ricerca innovativi, più premi Nobel femminili nelle scienze e una rappresentazione equa nelle commissioni scientifiche internazionali.Di conseguenza, avendo più role model femminile, le giovani non crescerebbero sentendosi meno portate per la matematica o la tecnologia, ma sarebbero incoraggiate fin dall’infanzia a esplorare, scoprire, innovare. L’informatica, l’ingegneria e le scienze non verrebbero più percepite come settori “maschili”, ma come spazi di crescita aperti a tutte le persone.
Meno Gender Pay Gap nelle STEM
Se il gender pay gap nelle STEM, oggi tra il 16% e il 20% (WEF), fosse eliminato, più donne potrebbero investire nella propria formazione, creando un circolo virtuoso di conoscenza e innovazione. Oggi, una donna con una laurea in ingegneria guadagna in media il 18% in meno rispetto a un collega uomo, nonostante le stesse competenze (OCSE). In un mondo più equo, questo divario non esisterebbe e le donne sarebbero incentivate a rimanere nel settore, contribuendo alla crescita di campi chiave come l’intelligenza artificiale, le energie rinnovabili e la medicina di precisione.
Ma un mondo con più donne nelle STEM non sarebbe solo più equo: sarebbe anche più prospero e innovativo. Secondo il World Economic Forum, colmare il divario di genere nei settori scientifici e tecnologici potrebbe generare oltre 12 trilioni di dollari entro il 2030.
Oggi, le aziende faticano a trovare talenti STEM: l’Unione Europea prevede che entro il 2030 mancheranno 7 milioni di lavoratori qualificati in questi ambiti. Se più ragazze scegliessero carriere scientifiche, potremmo colmare questa lacuna, creare milioni di nuovi posti di lavoro e al tempo stesso accelerare innovazione e crescita economica.
Più donne nella ricerca medica
In questo mondo, le aziende e i centri di ricerca beneficerebbero di una maggiore diversità nelle squadre scientifiche, con un impatto positivo sulla creatività e sull’innovazione. Gli studi dimostrano che i team diversificati ottengono risultati migliori, perché combinano prospettive e approcci differenti.
Prendiamo, per esempio, la ricerca medica. Per decenni, i test clinici si sono basati principalmente su campioni maschili, con effetti negativi sulla salute delle donne. Un esempio concreto è il caso degli attacchi di cuore, i cui sintomi nelle donne differiscono da quelli negli uomini ma sono stati a lungo trascurati perché studiati su modelli maschili. Più donne nella medicina significherebbe colmare questo gap e sviluppare farmaci e trattamenti adatti a tutte le persone.
Più donne nell’AI
Anche nel settore dell’intelligenza artificiale, la bassa rappresentanza femminile ha conseguenze concrete. Oggi, meno del 25% dei professionisti dell’AI è donna (World Economic Forum), il che porta alla creazione di algoritmi con bias di genere. Studi hanno dimostrato che alcuni software di riconoscimento facciale hanno tassi di errore molto più alti per le donne e le persone non bianche, perché addestrati su dataset sbilanciati. Con più donne nelle STEM, avremmo tecnologie più inclusive e imparziali.
Più donne nell’energia rinnovabile e nella sostenibilità
Sebbene il settore delle energie rinnovabili stia crescendo, solo il 22% della forza lavoro nelle tecnologie verdi è femminile (IRENA). Più donne in questi ambiti potrebbero accelerare la transizione ecologica, portando avanti soluzioni innovative per la lotta al cambiamento climatico.
Superare questi ostacoli non è solo una questione di equità, ma di progresso collettivo. I bias impliciti nelle selezioni e nelle promozioni, documentati da studi come quello pubblicato su Nature, penalizzano le donne in ogni fase della loro carriera. Eliminandoli, potremmo avere più astronome, fisiche, ingegnere e matematiche che guidano il cambiamento.
Come le aziende possono fare la differenza
Immaginare un mondo con più donne nella scienza significa soprattutto lavorare per costruirlo. Anche le aziende hanno un ruolo determinante nel promuovere la presenza femminile nelle STEM, adottando pratiche DEI che rendano i luoghi di lavoro più equi, accoglienti e a misura di tutte le persone.
Ecco alcune strategie efficaci:
- Programmi di mentorship per sostenere la crescita professionale delle giovani donne nel settore.
- Politiche di equità salariale e di contrasto alla discriminazione di genere.
- Campagne di sensibilizzazione per abbattere stereotipi e favorire un cambiamento culturale, entrando anche nelle scuole e parlando alle nuove generazioni.
Le aziende che abbracciano questa visione non solo promuovono un ambiente di lavoro più equo, ma contribuiscono a costruire un domani più innovativo e sostenibile.