Giornata Internazionale contro l’Omofobia, la Lesbofobia, la Bifobia e la Transfobia 2025

Il 17 Maggio di ogni anno si celebra la Giornata Internazionale contro l’Omofobia, la Lesbofobia, la Bifobia e la Transfobia (IDAHOBIT).
Questa giornata, istituita nel 2004, ha l’obiettivo di sensibilizzare l’opinione pubblica sulle violenze e discriminazioni subite dalla comunità LGBTQIA+ in tutto il mondo. 

È una data simbolica, scelta per ricordare la storica rimozione dell’omosessualità dalla lista delle malattie mentali dell’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) nel 1990.

La situazione in Europa: tra progressi e nuove minacce

Nonostante i numerosi progressi raggiunti negli ultimi decenni, le persone della comunità LGBTQIA+ continuano a vivere situazioni di emarginazione e violenza, sia a livello sociale che istituzionale.

Secondo il rapporto ILGA-Europe 2025, riferito al 2024, l’ultimo anno è stato particolarmente difficile per la comunità in molti paesi europei. La crescente polarizzazione politica ha portato a un aumento del discorso d’odio, con un impatto significativo sulla vita quotidiana delle persone della comunità. Se, da un lato, si registrano progressi significativi in alcuni paesi, dall’altro, emergono nuove minacce che mettono a rischio i diritti fondamentali.

Ecco alcuni dati rilevanti:

  • • l’incitamento all’odio contro le persone LGBTQIA+ è diventato sempre più normalizzato, con solo 12 paesi che non hanno riportato tali incidenti.
  • • In molti paesi europei, tra cui Georgia, Ungheria, Irlanda, Moldova, Romania e Regno Unito, l’accesso alle cure di affermazione di genere resta limitato o ostacolato da barriere legislative e burocratiche.
  • • Nell’ultimo anno, 7 paesi europei hanno proposto o adottato leggi che criminalizzano la visibilità e la discussione delle tematiche LGBTQIA+, limitando la libertà di espressione e l’accesso all’informazione.

Ma ci sono anche paesi come Belgio, Danimarca, Lussemburgo, Polonia, Portogallo e Svezia che hanno rafforzato i loro impegni istituzionali verso la comunità LGBTQIA+, implementando politiche più inclusive e protezioni legali più robuste.

La situazione in Italia nel 2025: tra arretramenti e segnali di speranza

In Italia, la situazione dei diritti LGBTQIA+ presenta luci e ombre, tra progressi e persistenti arretramenti. Secondo la recente Rainbow map di ILGA Europe, con una percentuale di 24,41% – ben al di sotto della media europea del 41,85% – il nostro Paese si colloca al 35° posto nella classifica su 49 Paesi. Mancano protezioni legali chiare contro le discriminazioni basate su orientamento sessuale e identità di genere, il riconoscimento delle famiglie omogenitoriali e il riconoscimento legale del genere rimane ancora un percorso lungo, complesso, costoso e stigmatizzante.

Tra le criticità emergenti, spicca l’assenza di una legislazione specifica contro i crimini d’odio: mentre molte nazioni europee hanno implementato normative che puniscono esplicitamente gli atti motivati da odio omotransfobico, in Italia non esiste ancora una legge nazionale che affronti in modo organico i crimini basati su orientamento sessuale e identità di genere

Nonostante queste criticità, si registrano anche segnali di progresso. Nel Marzo 2025, la Corte Costituzionale ha dichiarato incostituzionale il divieto per le persone single, incluse quelle LGBTQIA+, di adottare minori stranieri. E nell’Aprile 2025, la Corte di Cassazione ha stabilito che nei documenti ufficiali venga utilizzato il termine neutro “genitori” al posto di “madre” e “padre”, un provvedimento che riconosce la pluralità delle strutture familiari e riduce le discriminazioni verso le famiglie LGBTQIA+.

Il ruolo delle aziende: inclusione come valore strategico

Secondo l’EY European Index 2024, solo il 29% delle aziende italiane ha adottato misure per l’inclusione delle persone LGBTQIA+, evidenziando un significativo margine di miglioramento rispetto ad altri ambiti della diversità.

 Per esempio, le aziende possono: 

  1. Offrire formazione continua: corsi per il personale su tematiche DEI e inclusione LGBTQIA+.
  2. Adottare policy inclusive: regolamenti interni che prevengano e puniscano discriminazioni e molestie.
  3. Attivare campagne di sensibilizzazione: in occasione di IDAHOBIT e altre occasioni, come il Pride Month, diffondere messaggi di supporto tramite i canali aziendali.

Celebrare la Giornata internazionale contro l’Omofobia, la Lesbofobia, la Bifobia e la Transfobia è un’opportunità per riflettere sui diritti umani e sull’inclusione sociale. Ogni piccolo gesto conta per costruire una società più equa e rispettosa delle diversità.

E con l’avvicinarsi di giugno e del Pride Month 2025, le aziende hanno una doppia occasione di dimostrare concretamente il proprio impegno attraverso iniziative mirate, eventi di sensibilizzazione e programmi di formazione dedicati.

Per sostenere il cambiamento, Work Wide Women ha anche creato Pride 4 All Kit, un pacchetto di strumenti pronti all’uso per attivare percorsi inclusivi all’interno delle aziende. Ma se cerchi qualcosa di specifico, sviluppiamo anche soluzioni personalizzate, pensate per rispondere alle tue esigenze organizzative.
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