Giornata della consapevolezza dello stress: perché è anche un tema di Diversity, Equity & Inclusion

Il 7 Novembre si celebra in tutto il mondo la Giornata della consapevolezza dello stress, un’occasione per riflettere su una delle sfide più sottovalutate del lavoro contemporaneo.

Lo stress non è solo una questione di benessere individuale: riguarda la cultura organizzativa, le dinamiche relazionali e – sempre più spesso – le strategie di Diversity, Equity & Inclusion (DEI).

Stress e inclusione: due facce della stessa cultura aziendale

Parlare di stress in azienda significa parlare anche di clima, fiducia e senso di appartenenza. Le persone che si sentono escluse, giudicate o costrette a “nascondere” una parte di sé, sono esposte a livelli di stress significativamente più alti.

Uno studio del 2024 pubblicato su Frontiers in Psychology ha rilevato che oltre il 73% delle persone che lavorano ha sperimentato microaggressioni o discriminazioni sul posto di lavoro, con un impatto diretto su ansia e burnout. Al contrario, un ambiente inclusivo, dove i comportamenti di supporto e ascolto sono diffusi, può diventare un vero fattore di protezione.

I numeri dello stress sul lavoro

Lo stress lavorativo è ormai riconosciuto come una delle principali cause di disagio professionale a livello globale, definito addirittura una “nuova pandemia europea”.

  • • Secondo un’indagine di Manpower Group, quasi la metà delle persone che lavorano in Europa (48%) dichiara di sentirsi stressata ogni giorno.
  • • Il Rapporto dell’European Trade Union Institute stima che la depressione causata da stress lavorativo costi alle società europee oltre 100 miliardi di euro l’anno.
  • • Per la campagna europea EndStress.eu, più della metà delle persone che lavorano in UE considera lo stress “comune” nel proprio ambiente di lavoro.
  • • Secondo i dati Eurostat, circa una persona che lavora su tre in Europa riporta disturbi legati a stress o altri fattori psicosociali.

Ma dietro i numeri ci sono sempre le persone – e spesso, alcune categorie lo subiscono più di altre. Le donne, le persone LGBTQIA+, chi appartiene a minoranze etniche o ha una disabilità, riportano tassi più elevati di stress legato a discriminazioni, isolamento o mancanza di riconoscimento. Come sottolinea l’analisi su Social Europe, i rischi psicosociali rappresentano oltre il 50% dei giorni lavorativi persi in Europa.

Un’occasione per agire, non solo per riflettere

La Giornata della consapevolezza dello stress non è solo simbolica: può diventare un momento per attivare nuove azioni di benessere inclusivo.

Ecco alcune idee pratiche per HR e diversity manager:

  • • organizzare una survey interna su stress e percezione di inclusione;
  • • creare un dialogo aperto tra HR, manager e persone dipendenti;
  • • dedicare la settimana a brevi momenti di formazione su ascolto empatico, gestione dei conflitti e micro-aggressioni;
  • • comunicare pubblicamente l’impegno dell’azienda per il benessere psicologico come parte della propria cultura DEI.

Lo stress sul lavoro non è solo una reazione personale: è un sintomo organizzativo. Le aziende inclusive lo sanno e agiscono per prevenirlo, promuovendo equità, fiducia e cura reciproca.

Il 7 Novembre diventa così un promemoria: non c’è benessere senza inclusione, e non c’è inclusione senza attenzione al benessere. Gestire lo stress significa, in fondo, creare contesti in cui ogni persona possa sentirsi sé stessa – il cuore della Diversity, Equity & Inclusion.