Le professioni tech femminili del 2018

Quali saranno le figure più ricercate del prossimo anno, in ambito tecnologico?
Abbiamo scelto per te quattro professioni su cui puntare.

di Daniela Bortolotti

Premetto che per scrivere questo post ho svolto varie ricerche in rete: volevo documentarmi al meglio per offrire, anche se in pillole, degli spunti pratici e reali a chi lo avrebbe letto.
Siete libere di credermi o meno ma, digitando su Google chiavi di ricerca come “donne, professioni, ict, trend 2018”, non c’è un risultato soddisfacente. Ci sono incentivi per le assunzioni femminili, ci sono i trend generali delle professioni ict 2018, ci sono consigli per donne su professioni in svariati campi, specie nel food e nel fashion, ma nessuno sembra sia ancora riuscito a parlare di previsioni e trend in termini che siano in grado di scardinare il paradigma tecnologico = maschile.

Ci proviamo noi, con questo elenco di figure professionali su cui, nel prossimo anno, vi consigliamo di investire con formazione, studio e approfondimento.

Software programmer

Le nuove generazioni imparano i primi rudimenti del linguaggio informatico già a scuola grazie al coding, che si va unendo sempre più alle lezioni quotidiane, che diventano così non più tradizionali ma propedeutiche verso il pensiero computazionale. Se hai avuto già la fortuna di iniziare questo percorso scolastico e hai una predisposizione a tutto ciò che è programmazione e codice sappi che, dalla robotica all’animazione, potresti essere una delle donne che, nel settore tecnologico, andranno ad incrementare la ancora piccola percentuale (9%) di un trend in crescita, che riguarda le donne che programmano.

Quali sono le competenze richieste a una software programmer?

Stiamo parlando di donne programmatrici ed esperte di coding ma anche in possesso di una soft skill fondamentale: la fantasia. I software programmer sono le menti creative dietro i programmi e sono figure molto richieste nel mondo del lavoro per aiutare le aziende a mantenere il proprio vantaggio in un settore sempre più competitivo.
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Mobile application developer

Chi sviluppa app è molto richiesto sul mercato del lavoro perché gli smartphone sono talmente diffusi nel mondo che probabilmente il 2018 è l’anno giusto per cominciare ad espandere la percentuale di donne che, a fine 2016, rappresentava solo il 6% dei professionisti. Infatti, poiché la tecnologia mobile è diventata una parte della vita moderna di tutti i giorni, è naturale che la domanda di sviluppatori di app per dispositivi mobili sia estremamente elevata. Per questo, lo sviluppo di app per dispositivi mobili è oggi una scelta di carriera molto popolare nel settore digitale.

Quali sono le competenze richieste a una mobile application developer?

In questo campo non è sufficiente essere esperti in una piattaforma soltanto, ma bisogna essere versatili e in grado di creare qualsiasi tipo di app per qualsiasi tipo di device; inoltre, con così tante app disponibili nel mondo, è necessario programmare una soluzione facile da usare, con un buon design e una buona usabilità, quindi è necessario sviluppare competenze UX/UI (user experience e user interface design). Infine, anche la possibilità di approfondire la conoscenza di linguaggi di programmazione come PHP, Java, HTML5 e C #, ma anche Adobe Flash Lite, Python e Objective C non dovrebbe essere sottovalutata.
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Social media manager

Non è una novità: quella del social media manager è ancora una delle professioni più richieste e lo sarà (almeno) anche per tutto l’anno a venire. Le abilità nel gestire i social aziendali, le community, le richieste dei clienti prevedono la presenza di molteplici skills (oltre all’ottima conoscenza delle piattaforme), come scrittura e padronanza delle informazioni sull’azienda che si affida a noi per fare da portavoce.

Quali sono le competenze richieste a una social media manager?

Molto spesso questa professione viene svalutata e inflazionata, ritenuta un lavoro troppo “cool” per essere preso seriamente. La realtà dei fatti è ben diversa perché la social media manager deve saper unire abilità strettamente legate al percorso di studi ad altre caratteristiche personali che fanno parte di una naturale predisposizione alla comunicazione online, concentrando in una stessa figura competenze di copywriting, (spesso) di grafica, di uso degli strumenti di analisi e di pianificazione del budget, oltre ad una sana dose di curiosità, creatività, pragmatismo e capacità di coinvolgimento.
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Big Data specialist

Lo scorso ottobre, presso l’Università La Sapienza di Roma, abbiamo avuto i primi quattro laureati al corso Magistrale in Data Science. Nonostante nell’anno accademico le iscritte fossero solo 19 su 64 (e la stima per il prossimo è purtroppo ancora inferiore: 11 su 75 uomini), due ragazze e due ragazzi hanno conseguito per la prima volta in Italia una laurea davvero innovativa, nata da una sinergia di discipline diverse (ingegneria, informatica, statistica, scienze economiche).

Quali sono le competenze richieste a una big data specialist?

Non stiamo parlando di analisi tradizionale, ma di skills che vanno al di là dei sistemi di gestione di database e algoritmi: la big data specialist dovrà conoscere approfonditamente i vari linguaggi R, Python, Java, C ++, Ruby, SQL, Hive, SAS, ecc… ma anche Mysql, Oracle (elenco esemplificativo e non esaustivo). Inoltre, l’elaborazione dei big data richiede una buona conoscenza di statistica come componente basilare, nonché la capacità di saper unire competenze di programmazione e business analisys, perché i big data sono strettamente correlati ai contesti aziendali in cui si trovano.
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Buon proposito per il 2018: non farti trovare impreparata alle richieste del mondo del lavoro che oggi sollecita skills e competenze sempre più specifici e di ultima generazione, investi su te stessa e sulla tua professionalità. L’abbonamento annuale a Work Wide Women ti garantisce accesso illimitato a tutti i corsi, video tutorial, contenuti riservati e molto altro.